“Giaguari invisibili” di Rocco Civitarese
Buongiorno amici lettori!
Oggi vi parlo di Giaguari invisibili di Rocco Civitarese, diciottenne esordiente, edito da Feltrinelli.
Pavia. Pietro, Giustino e Davide sono iscritti all’ultimo anno di liceo. Un’età senza compromessi, in cui tutto pare a portata di mano, ma anche pronto a sfuggire per sempre. Giustino, che da anni sta insieme a Laura, sogna di fare il fumettista, ma si sente già fuori tempo massimo; Davide, detto Golia, è un buon giocatore di basket, ma sulla sua strada incrocia la disinibita Lucilla e il sesso diventa una distrazione irresistibile. E Pietro teme di fallire il test di Medicina, dovrebbe studiare intensamente, però è preso con tutto se stesso da Anna – Anna Pettirosso. Conquistarla non è affatto semplice: in parte perché davanti a lei Pietro perde ogni audacia, in parte perché è stato qualche tempo prima con la sorellina di Anna, che ha lasciato malamente e che è ancora innamorata di lui. I tre amici, infatti, sono spavaldi e cinici quando si tratta di rapporti con le ragazze, fragili e spaventati quando entrano in gioco sogni e speranze. Anna, Laura e Lucilla sono il loro controcanto femminile, in una generazione che ha insieme il bisogno di sognare e quello di trovarsi un futuro con i piedi per terra. Una generazione che ha scoperto presto il sesso, capace sì di confondere ed emozionare, ma anche di ingabbiare maschi e femmine dentro i cliché crudi e semplificati di predatori e prede. E mentre Pietro sprofonda nel desiderio di Anna, non viene mai meno il senso della sfida per un domani con lo sguardo puntato sulla propria felicità.
Un romanzo a cui mi sono approcciata per caso partecipando a un concorso di IBS e Feltrinelli che lo vedeva in palio.
Arriva, lo leggo tutto d’un fiato lasciando da parte l’idea che è un ragazzo di diciotto anni che lo ha scritto e scopro uno stile maturo, un linguaggio diretto e semplice.
La trama è vera: la passione di Pietro e Anna, le amicizie e quel senso di smarrimento che prende tutti alla fine della maturità.
Un lettura piacevole che ripercorre l’estate tra il temutissimo Esame di Stato e l’inizio dell’università quando gli amici, l’amore e lo studio sembrano le uniche certezze. L’estate in cui tutto è possibile e nulla fa paura.
Mi è piaciuto perchè è privo della retorica che si trova nei romanzi che parlano di ragazzi: l’autore non vuole sorprendere o far innamorare il lettore, ma semplicemente raccontare una storia che in qualche modo ognuno di noi ha vissuto con la semplicità dei suoi diciotto anni. Alcuni passaggi della trama non mi hanno entusiasmata (la scena in piscina tra Anna e sua sorella ad esempio) però nel complesso tutto è credibile.
Consigliato a chi vuole un po’ ricevere quell’estate, a chi tra poco la vivrà e a chi vuole un esordio di tutto rispetto. Non vedo l’ora di leggere qualcos’altro di questo giovanissimo autore.
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