“Inganno” di Maria Adolfsson

Inganno di Maria Adolfsson è il primo romanzo di una serie edita in Italia da SEM, Società Editrice Milanese. Di questa casa editrice vi ho già parlato ieri di un thriller, La Lupa, che vi lascio qui. Sono due mondi diversi sia per ambientazione che per tradizione. Se in quello di ieri avevamo la realtà della criminalità organizzata del sud Italia in questo ritroviamo la tradizione nordica.

Ringrazio la casa editrice per avermi omaggiata della copia cartacea dell’opera.

 

 

Trama
Ph: Paola Calefato

La detective Karen Eiken Hornby si sveglia in una stanza d’albergo senza ricordare molto della sera precedente: ha bevuto troppo. Nel letto, accanto a lei, c’è un uomo che dorme profondamente e non dovrebbe essere lì. È il suo capo, Jounas Smeed, comandante della divisione crimini della polizia di Doggerland. Karen pensa che dovrebbe decidersi a cambiare abitudini e darsi una regolata, anche perché la vita le ha già fatto pagare un conto salato. Troppo salato. È un pensiero che la tormentata detective ha spesso e che le si ripresenta con forza quando riceve l’incarico di indagare su un efferato omicidio. La vittima, infatti, è Susanne Smeed, proprio l’ex moglie del suo ultimo amante.
Karen Eiken Hornby è tornata a Doggerland per dimenticare il suo passato. Ci prova con l’aiuto dell’alcol, del suo impegnativo lavoro, e di uomini che non le piacciono. Ora però è obbligata a fare i conti con i propri errori e quelli degli altri.

 

 

Personaggi

La protagonista è Karen Eiken Hornby, una detective della polizia con molti scheletri nell’armadio e un passato irrisolto. Non è la classica eroina in cui si riconoscono i suoi valori e la sua etica, anzi nasconde molte sfumature e un dolore profondo. Ogni personaggio che entra in contatto con Karen è ben caratterizzato e nessuno cade, a mio avviso, nello stereotipo.

Lo stesso arcipelago di Doggerland, immaginario, è un personaggio perchè obbliga Karen a fare i conti con se stessa e con tutte quelle situazioni che aveva lasciato in sospeso colpevolizzandosi in alcuni momenti

 

 

Stile

Un narratore in terza persona ci accompagna alla ricerca dell’assassino e nella vita di Karen mostrandoci solo quello che è giusto che noi sappiamo per non annoiarci.

Inganno è il primo romanzo di una serie quindi non mi ha sorpresa che il ritmo fosse inizialmente lento: serviva a introdurre il lettore nella storia e i flashback occorrono a dare un quadro di quello che potrebbe essere l’evolversi della serie.

Capitoli molto brevi con descrizioni e dialoghi veloci ridotti al necessario e sono combattuta: solitamente direi che è un punto a sfavore della Adolfsson in Inganno però funziona. Ricorda, in questo, la tradizione scandinava che appunto è un genere che è nudo di tutte quelle parole in più.

 

 

Conclusioni

Sono incuriosita da quello che saranno i prossimi capitoli e trovo Inganno un buon ibrido tra quella che è la tradizione nordica e quel taglio dei thriller anglosassoni che spesso sono già impostati con dei tagli cinematografici. A mio gusto avrei preferito una prefazione sugli avvenimenti antecedenti il presente del romanzo, mi rendo però conto che così facendo l’autrice riesce a tenere l’attenzione alta laddove potrebbe perderla perchè la trama più lenta.

Un buon thriller consigliato agli amanti del genere, attenzione però perchè per quanto provenga dalla stessa tradizione della saga di Millennium sono due romanzi opposti: Inganno infatti, soprattutto nell’evolversi delle indagini, è molto più vicino alla tradizione giallistica.

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Non mi resta che augurarvi una buona lettura.

Nata e cresciuta a Milano. Per lavoro Social Media Manager e Copywriter. Per sopravvivenza vivo tra caffè, libri e aperitivi senza dimenticare i carboidrati!