“Dis-Ordinary Family” di Maurizia Triggiani e Marco Bottarelli
Dis-Ordinary Family di Maurizia Triggiani e Marco Bottarelli, edito da Sperling, è la loro biografia. La storia di un amore che per molti non avrebbe dovuto nascere, crescere e dare vita a Ottavia. Fortunatamente se ne sono fregati e hanno rincorso la loro felicità.
Trama
Mauri e Marco sono colleghi. Scrivono a quattro mani quando si rendono conto che non è solo affinità lavorativa tra loro, c’è qualcosa di più. Potrebbe sembrare una storia come tante altre: si conoscono, si innamorano, qualche litigata, una figlia e vissero monotoni e contenti. Invece no. Mauri è sposata, ha già un figlio, Dario, eppure non è felice. Marco cerca la donna con cui costruire la famiglia del Mulino Bianco. Si conoscono, si innamorano, diventano amanti e decidono di inseguire la loro felicità non senza qualche dubbio, paure, ma la loro sana incoscienza li ha portati a coronare tutto con Ottavia. Dario, il figlio di Mauri, con grande maturità e intelligenza accetta Marco e lo fa per la felicità di una madre che finalmente sa essere felice nonostante questa felicità lo ha ferito.
È la dimostrazione che l’amore arriva, ti prende, se ne frega di quello che hai costruito e ti obbliga a seguirlo.
È la storia di un bambino di otto anni che risulta più maturo di molti adulti e preferisce una madre felice e una famiglia perfetta.
È la storia di due adulti che alla soglia dei quaranta hanno avuto il coraggio di rischiare per la loro felicità curando con essa le ferite di un bambino che insegna più lui a loro che viceversa.
Stile e personaggi
È sicuramente sbagliato parlare di personaggi perchè è una biografia in cui le voci di Mauri e Marco si alternano in ogni capitolo. È la loro storia raccontata con ironia, dolcezza e credibilità. Raccontano la loro famiglia con i pro e i contro, con amore e parolacce e scendendo giù dall’Olimpo in cui i genitori non sbagliano. I genitori sbagliano, spesso più dei figli perchè sono umani che ancora devono crescere e capire qualcosa della vita mentre cercano di spiegarcela. Da figlia sono stata felice di leggere di una madre e di un papone che ammettono i loro limiti, le loro fragilità.
Mi sono commossa con loro, ho riso, mi sono incazzata quando Marco le ha detto “No guarda il problema non sei tu, sono io” e sì, il problema sono sempre gli uomini. Uno stile ironico, familiare che fa sembrare l’intera narrazione un incontro al bar in cui due persone si raccontano senza maschere.
Conclusione
Regalate questo libro alle donne convinte di avere una famiglia perfetta, a quelle donne che giudicano i rapporti altrui senza guardare i loro. Regalate questo libro a quegli uomini convinti che una donna non si debba conquistare giorno per giorno. Regalatelo a quelli che cercano la perfezione della famiglia del Mulino Bianco senza rendersi conto che non esiste e lasciandosi scappare la felicità.
Tra pochi giorni sarà Natale e ci saranno famiglie riunite intorno a un tavolo che si giudicano non appena chiusa la porta. Ci saranno bambini infelici perchè i genitori litigano, ci saranno donne e uomini costretti in rapporti sterili. Regalate a queste persone questo libro sperando che capiscano che la paura ferisce più dei cambiamenti.