“La donna del ritratto” di Kate morton
Kate Morton torna in libreria con La donna del ritratto edito da Sperling: una storia a cavallo tra due epoche che mostra luci e ombre dei rapporti che si istaurano tra persone e luoghi.
Kate Morton è una di quelle autrici di cui raramente mi perdo un’uscita per la sua grande capacità di tenermi incollata al libro grazie alle trame fitte di mistero e suspance.
Trama
Nell’estate del 1862, un gruppo di giovani artisti si riunisce a Birchwood Manor, una grande casa nella campagna dell’Oxfordshire, quasi protetta dentro un’ansa del Tamigi. A guidare il gruppo è Edward Radcliffe, il più appassionato e promettente di loro, un ragazzo di vent’anni, che non conosce limiti. A lui è venuta l’idea di immergersi nella natura per i successivi trenta giorni, lontano dai condizionamenti di Londra e dalla sua formalissima society, per dare libero sfogo alla creatività. E invece, alla fine di quel mese, la tragedia ha stravolto le loro esistenze: una donna è stata uccisa, un’altra è sparita nel nulla e un prezioso gioiello è scomparso. Più di centocinquanta anni dopo, Elodie Winslow, una giovane archivista di Londra, scopre per caso una borsa di cuoio nella quale si trovano due oggetti che la colpiscono profondamente: la fotografia sbiadita di una bellissima giovane donna in abiti vittoriani e l’album da disegno di un artista. Nel quale spicca lo schizzo di una grande casa protetta dall’ansa di un fiume, che a Elodie pare stranamente famigliare. Quali segreti nasconde Birchwood Manor? Chi è la ragazza? Per scoprirlo, Elodie dovrà seguire una voce fuori dal tempo, dimenticata dalla storia eppure testimone di tutto: Birdie Bell, la donna del ritratto.
Stile e personaggi
Kate Morton esordisce nel 2006 con Ritorno a Riverton Manor, vincitore del “General Fiction Book of the Year” nell’Australian Book Industry Awards del 2007. Ne La donna del ritratto affida la voce della narrazione alla voce della donna del ritratto, Birdie Bell e alla protagonista Elodie.
Il mistero è fitto fin dalle prime pagine di questo nuovo romanzo e la scelta di affidare la narrazione a un quadro è secondo me tanto rischiosa quanto geniale: ha rischiato di dare un ritmo lento e scandito solo da quello che questo personaggio vedeva, dall’altra risulta geniale perchè aumenta il mistero, il bisogno del lettore di andare oltre e scoprire come l’autrice porterà tutto a una conclusione.
Se la donna del ritratto resta statica, Elodie, al contrario, compie un vero e proprio viaggio non solo tra i misteri avvenuti centocinquant’anni prima, ma anche dentro se stesso.
Come sempre la traduzione non nuoce a uno stile molto fluido che favorisce la lettura, nonostante la complessità della trama.
Conclusione
Kate Morton ci porta nella campagna inglese della Austen e crea un mondo di mestieri e intrighi. Nulla di originale nei temi, l’originalità la troviamo nella capacità magistrale dell’autrice che non lascia nulla al caso e tutti i fili della trama arrivano alla loro conclusione.
Consigliato per chi vuole una storia ricca di mistero e in cui nulla è prevedibile o casuale.
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