“L’ora del te” intervista a Valentina Schifilliti
Incontro Valentina Schifilliti qualche giorno prima dell’uscita del suo romanzo L’ora del te – Le (dis)avventure di Alice in Fashionland presso la sede milanese del suo editore Giunti.
Valentina Schifilliti ai più è nota come la Rotten: il suo profilo Instagram che conta più di 100mila iscritti si differenzia dagli altri per la sua schiettezza, per la sua preparazione e per la sua sincerità.
Come nasce il titolo?
L’ho sognato. Non riuscivo a trovare un titolo che non fosse banale, ero in crisi. Una notte ho sognato che facevo l’unbonxing in casa editrice e spunta il libro, senza copertina, con scritto “L’ora del te” con il doppio significato: uno è il riferimento a Carroll e l’altro al momento in cui ognuno si dedica a fare i conti con se stesso.
Come è il tuo rapporto con il romanzo di Carroll?
In realtà c’è sempre stato ma è stato molto istintivo. Ho preso ispirazione per la mia Alice da Alice Basso, una delle poche influencer che trovo che sia rimasta “pura”. Non so il momento esatto in cui ho inserito Carroll è sempre stato lì. L’ho letto da piccola e nonostante sia un po’ inquietante.
Che tipo di lettrice sei?
Leggo molti gialli, molti thriller. Apprezzo Catalano e mi piace mixare e sdrammatizzare.
Margherita è un personaggio che colpisce. Esiste davvero?
Sì! È il mio personaggio preferito di tutto il romanzo ed è una mia amica che ha un bar e che mi ha spinta nella direzione dei social. Nella cucina del suo bar bevevo il tè e mi confrontavo con lei.
Come cambia la tua scrittura dai social a un romanzo?
In realtà non molto. Ho scritto tutto il romanzo sulla Moleskine esattamente come faccio con i post. La tastiera non mi permette di rimanere a passo con i miei pensieri. La penna mi aiuta a ragionare.
Il tuo profilo nasce come parodia del mondo del fashion. Poi hai deciso di cambiare. Perchè?
Ho migrato verso cose più concrete perchè le parodie mi avevano un po’ stufata soprattutto perchè raccontavo un mondo che sembrava d’oro e poi nascondeva una realtà pessima, alla quale ho attinto per questo romanzo. Ho deciso di raccontare quello che piaceva a me. Amanda è tutte e nessuna: la maggior parte dell’influencer è quello. Si possono fare incontri autentici, pochi ma ci sono. Martina Pinto, la voce di Alice nel trailer, è una di questi.
In questo genere di libri le amiche sono una colonna portante. Quanto ha inciso l’amicizia al femminile nella tua vita e quanto c’è di questo nel libro?
In realtà poco: ho più amici maschi. Tutte la parte di macchinazione e simili mi stufa. Se fossi stata io nel libro non avrei scelto due amiche femmine perchè trovo che l’amicizia tra donne sia rara. Sono tre personaggi molto diversi: Angela è mamma con una serie di priorità. Margherita ha più di quarant’anni mentre Alice è nel mezzo.
Alice a un certo punto si perde. Nessuno riesce a rimetterla sulla giusta via. Tu ti sei mai persa?
Alice inizia dicendo “Adesso smetto” è una sorta di droga sottile che si trova sui social. Tommaso è il riassunto degli agenti che si trovano in giro. Non mi sono mai persa in quel modo ho però avuto difficoltà a cambiare gli argomenti perchè sapevo che non avrei postato cose che al mio pubblico dell’epoca non sarebbe interessato. Mi sono persa trattenendomi dal mostrare me stessa. Ci ho messo due anni a farlo.
In bocca a lupo a Valentina Schifilliti e alla sua Alice.