Le sette morti di Evelyn Hardcastle di Stuart Turton
Le sette morti di Evelyn Hardcastle di Stuart Turton edito da Neri Pozza è stato al centro di numerose polemiche. Contestata da molti la strategia per promuoverlo, è a mio avviso il miglior giallo letto fino ad oggi in questo anno.
Il romanzo è stato tradotto da Federica Oddera e fa parte della collana I narratori delle tavole.
Ringrazio la casa editrice per l’omaggio della copia cartacea dell’opera.
Le sette morti di Evelyn Hardcastle di Stuart Turton: l’autore
Stuart Turton si è laureato in filosofia, ha lavorato in una libreria di Darwin, insegnato inglese a Shanghai, collaborato per una rivista di tecnologia a Londra, scritto articoli di viaggio a Dubai. Ora è un giornalista freelance e, dopo Le sette morti di Evelyn Hardcastle, il suo primo romanzo, uno dei più acclamati scrittori inglesi.
Le sette morti di Evelyn Hardcastle di Stuart Turton: la trama
Blackheath House è una maestosa residenza di campagna cinta da migliaia di acri di foresta, una tenuta enorme che, nelle sue sale dagli stucchi sbrecciati dal tempo, è pronta ad accogliere gli invitati al ballo in maschera indetto da Lord Peter e Lady Helena Hardcastle. Gli ospiti sono membri dell’alta società, ufficiali, banchieri, medici ai quali è ben nota la tenuta degli Hardcastle.
Diciannove anni prima erano tutti presenti al ricevimento in cui un tragico evento – la morte del giovane Thomas Hardcastle – ha segnato la storia della famiglia e della loro residenza, condannando entrambe a un inesorabile declino. Ora sono accorsi attratti dalla singolare circostanza di ritrovarsi di nuovo insieme, dalle sorprese promesse da Lord Peter per la serata, dai costumi bizzarri da indossare, dai fuochi d’artificio.
Alle undici della sera, tuttavia, la morte torna a gettare i suoi dadi a Blackheath House. Nell’attimo in cui esplodono nell’aria i preannunciati fuochi d’artificio, Evelyn, la giovane e bella figlia di Lord Peter e Lady Helena, scivola lentamente nell’acqua del laghetto che orna il giardino antistante la casa. Morta, per un colpo di pistola al ventre.
Un tragico decesso che non pone fine alle crudeli sorprese della festa.
Le sette morti di Evelyn Hardcastle di Stuart Turton: la recensione
Dimenticate tutte le polemiche.
Dimenticate ogni pregiudizio che vi passa per la testa.
Le sette morti di Evelyn Hardcastle di Stuart Turton è un esordio che amalgama sapientemente il genere giallo a quello thriller. Prendono così vita a una serie di misteri e di indagini uniche.
Il narratore si risveglia, dopo ogni delitto, nel corpo di un altro: assisterà a quella sequenza di azioni sempre nello stesso modo senza riuscire a porvi fine. L’omicidio rivive non una, ma due, tre, quattro, cinque, sei, sette volte portando una ventata fresca in un genere, il giallo, in cui sembrano tutti uguali, lo stesso assassino, gli stessi moventi.
Una lettura difficile: mettere insieme i pezzi di questo intricato puzzle non è assolutamente facile. I misteri si infittiscono creando una tela difficile da districare. Sentirete il bisogno di saperne sempre di più e quelle 500 pagine circa le leggerete in un paio di giorni. Questo romanzo crea nel lettore una dipendenza e quando lo finirete direte “E adesso?”.
Buona la traduzione che facilita la lettura e non appesantisce un romanzo che è già di per sé complicato, come ogni buona indagine che si rispetti.
Le sette morti di Evelyn Hardcastle di Stuart Turton: il pubblico
Le sette morti di Evelyn Hardcastle di Stuart Turton lo consiglio agli amanti di Agatha Christie, a chi è stufo di leggere sempre i soliti cliché e a chi vuole immergersi in una buona lettura.
Vi consiglio di dare un’occhiata anche a Avana Requiem e Zoo.
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