The Darkest Minds di Alexandra Bracken

The Darkest Minds di Alexandra Bracken dopo un anno dal suo arrivo in Italia grazie a Sperling&Kupfer giunge al suo termine col quarto volume.

Ad oggi io ho avuto modo di leggere i primi tre e vedere il film. Avrei dovuto parlarvene già qualche mese fa ma, come sapete, ho avuto alcune settimane ricche di imprevisti ed ecco perché ve ne parlo oggi.

Visto che la recensione è di tre volumi e vorrei evitare di fare spoiler come trama mi fermerò a quella del primo romanzo. Cercherò però di darvi un quadro generale della saga.

The Darkest Minds di Alexandra Bracken: l’autrice

Alexandra Bracken è autrice bestseller n.1 del New York Times delle serie Darkest Minds e Passenger. Nata e cresciuta in Arizona, si è trasferita in Virginia, dove si è laureata in Letteratura Inglese e in Storia. Dopo aver lavorato a New York in un’importante casa editrice, ora scrive a tempo pieno in un piccolo e grazioso appartamento perennemente traboccante di libri.

The Darkest Minds di Alexandra Bracken: la trama

Quando Ruby si sveglia il giorno del suo decimo compleanno, qualcosa in lei è cambiato. Qualcosa di abbastanza preoccupante da costringere i genitori a mandarla a Thurmond, un brutale campo di riabilitazione gestito dal governo dove sono rinchiusi i giovani come lei. Ovvero, i giovani che sono riusciti a sopravvivere alla misteriosa malattia che ha decimato la popolazione e che da allora sembrano aver acquisito poteri speciali. Ci sono i Verdi, dotati di un’intelligenza eccezionale; i Blu, di telecinesi; i Gialli, che controllano l’elettricità; i Rossi il fuoco e gli Arancioni, come Ruby, la mente umana.

Ora Ruby ha sedici anni ed è riuscita a scappare da quell’inferno, ma per lei l’incubo non è ancora finito. Durante la sua fuga, però, incontra un gruppo di ragazzini evasi come lei: Zu, Ciccio e Liam, carisma da leader e decisamente carino. Ma Ruby non può rischiare di avvicinarsi a lui. Sarebbe troppo pericoloso. E, in viaggio verso l’unico rifugio sicuro, ci sono già fin troppi pericoli da affrontare…

The Darkest Minds di Alexandra Bracken: la recensione

I primi tre volumi della saga di The Darkest Minds sono un susseguirsi di pezzi di un grande puzzle che sta al lettore mettere in ordine.

È Ruby, la protagonista, a raccontarci i fatti, gli avvenimenti che inevitabilmente la cambiano, la rendono più consapevole di quali sono le sue responsabilità e a cosa è disposta a rinunciare per il bene delle persone che ama.

Non è una saga al livello di quella di The passengers a mio avviso. Allo stesso tempo credo che alcune delle tematiche si siano un po’ trascinante e che forse il terzo volume sia quello meno incisivo. Resta però il fatto che io non abbia ancora letto il quarto e che quindi questo giudizio è a metà.

Nella lettura del primo volume mi ero già resa conto di quanto la prima parte del romanzo fosse più alta qualitativamente: dalle descrizioni, agli eventi ordinati mentre la seconda veniva più o meno portata a termine. “Schema” che ho trovato ripetersi nel terzo volume. Mentre nel secondo, a mio avviso il migliore, resta equilibrata l’azione con i pensieri e la crescita dei personaggi.

Il secondo è, effettivamente, quello con più descrizioni, meno dialoghi ma è anche il volume in cui Ruby entra in contatto con sé stessa, inizia a cercare risposte alle sue stesse domande e ai suo sentimenti ponendosi così allo stesso livello del pubblico: non avere risposte ma cercarle costantemente in guerra con sé stessi e col mondo.

I personaggi, dalla protagonista a tutti i ragazzi che incontrerà nella storia, sono ben caratterizzati e soprattutto non ne ricordano altri: il genere dispotico/fantascientifico per ragazzi ha visto con Hunger Games il suo culmine secondo molti e, secondo me, in tanti hanno cercato di imitare quel mondo e quei personaggi. Alexandra Bracken non lo fa, anzi: crea un mondo in cui l’umanità ha paura di quello che non conosce (grandissima riflessione sugli avvenimenti attuali mondiali) e rinchiude per poter tenere sotto controllo.

The Darkest Minds di Alexandra Bracken: il pubblico

Il miglior young adult che io abbia mai letto? No. Di saghe per ragazzi è pieno il panorama editoriale e questa piace se piace il mondo fantascientifico e dispotico altrimenti annoia. Di questo universo io preferisco di gran lunga Hunger Games e presto spero di parlarvi di Berlin, altra saga interessante secondo me.

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Non mi resta che augurarvi una buona lettura

Nata e cresciuta a Milano. Per lavoro Social Media Manager e Copywriter. Per sopravvivenza vivo tra caffè, libri e aperitivi senza dimenticare i carboidrati!