Nel profondo di Daisy Johnson
Nel profondo di Daisy Johnson è da oggi in tutte le librerie per Fazi Editore.
Un lungo e intenso viaggio nei ricordi della protagonista che indaga la sua identità e la sua condizione senza mai attaccare la madre, forse causa di gran parte di quello che le è accaduto.
Ringrazio la casa editrice per il gentile omaggio.
Nel profondo di Daisy Johnson: l’autrice
Nata nel 1990, ha pubblicato la raccolta di racconti Fen nel 2016, grazie alla quale ha vinto l’Harper’s Bazaar Short Story Prize, l’A.M. Heath Prize e l’Edge Hill Short Story Prize. Attualmente vive a Oxford. Con Nel profondo, il suo esordio, all’età di ventisette anni è stata la più giovane scrittrice in assoluto a entrare nella shortlist del Man Booker Prize.
Nel profondo di Daisy Johnson: la trama
Gretel lavora come lessicografa: aggiorna le voci del dizionario, ragionando quotidianamente sul linguaggio, attività che ben si addice alla sua natura riflessiva e solitaria. Ha imparato che non sempre esistono vocaboli precisi per indicare ogni cosa, almeno non nel linguaggio di tutti; ma quando era piccola, e viveva su una chiatta lungo il fiume, lei e sua madre parlavano una lingua soltanto loro, fatta di parole ed espressioni inventate, e allora anche i concetti più astratti trovavano il proprio termine di riferimento, come il Bonak, definizione di tutto quello che più ci fa paura.
Adesso sono passati sedici anni, esattamente la metà della vita di Gretel, da quando sua madre l’ha abbandonata, e le parole di quel codice stanno lentamente scolorendo, perdendosi nei fondali della memoria. Ma una telefonata inattesa arriverà a riportarle a galla, insieme ai ricordi di quegli anni selvaggi passati sul canale, dello strano ragazzo che trascorse un mese con loro durante quel fatidico ultimo anno, di quella figura materna adorata e terribile con la quale è arrivato il momento di fare i conti.
I personaggi, i luoghi, la memoria, il linguaggio: ogni cosa è fluida e mutevole, come le acque torbide del canale che fanno da ambientazione a questa storia magnetica. Attraverso una scrittura dalla precisione quasi inquietante, che le è valsa una candidatura al Man Booker Prize a soli ventisette anni, Daisy Johnson si serve di riferimenti culturali che vanno dal mito classico al folklore nord-europeo e costruisce un racconto di rara suggestione, in cui risalire le correnti del passato è l’unico modo per costruire la geografia del presente. Nel profondo è un romanzo già in grado di emanare la propria mitologia.
Nel profondo di Daisy Johnson: la recensione
Intenso. Questo l’aggettivo che mi ha accompagnata per tutta la lettura. È un romanzo con tanti livelli: quello superficiale che lo vede come un mero riepilogo di fatti. Quello psicologico che indaga il rapporto tra madre e figlia. Quello mitologico e folkloristico che mostrano la preparazione dell’autrice e regalano una serie di chiavi di lettura diverse e non semplici da trovare.
Daisy Johnson ci dona un romanzo unico, irripetibile. Una donna che si confessa, che confessa la sua storia di donna, di figlia, di madre, di sorella, di essere umano e ammette ogni sua fragilità. Il rapporto con quella madre sfuggente, distruttiva, assente, inadatta. Gretel è un essere umano irrisolto a causa della madre. Una telefonata apre il vaso di Pandora, la riporta con la mente a quei giorni, le fa rivivere quell’inferno. Ecco lì, in quell’inferno, in quella punizione voluta dagli dei c’è la possibilità di rimettere insieme i pezzi.
Un lungo flusso di coscienza che ci viene narrato in prima persona da Gretel stessa, dai suoi ricordi non obiettivi ma sicuramente coinvolgenti. Si entra in empatia con la protagonista arrivando quasi ad annullarsi del tutto: la lettura va, le pagine si girano quasi da sole e quando si arriva al finale ci si rende conto di avere il cuore a pezzi, distrutto.
Gretel siamo noi: quando ci abituiamo ad un’assenza e al dolore che essa comporta. In quel momento suona al campanello il destino e ci presenta il conto. Sta a noi capire se saldarlo o meno.
Il pubblico
Una lettura che mi ha emotivamente coinvolta, distrutta, abbandonata e che fa di questo romanzo uno dei migliori di questo 2019.
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