Nessuna notte è infinita di Francesca Pansa
Nessuna notte è infinita di Francesca Pansa è in libreria per Rizzoli. La storia famigliare dell’autrice viene raccontata da un’unica voce su cui si accende l’occhio di bue con un pianista a lato.
Nessuna notte è infinita di Francesca Pansa: l’autrice
Francesca Pansa autrice televisiva e giornalista, ha pubblicato L’assenza e il desiderio, Poesie d’amore, Amore amore, Per amore, Viaggio intorno ai sogni, Effetto Eco, La cosa che piace. I racconti delle fate sapienti, Un mondo perfetto, Voglio tornare a vivere nella mia casa, Donne che odiano gli uomini, Tutto quello che le donne pensano del sesso, Il principe azzurro non esiste. Ha operato nel teatro femminista romano della Maddalena, insieme a Dacia Maraini; ha scritto e rappresentato diversi testi teatrali. Dirige il progetto Le fate sapienti con calendari, manuali e antologie.
Nessuna notte è infinita di Francesca Pansa: la trama
Un viaggio nella memoria familiare, un percorso a ritroso nel tempo, intriso di suggestioni letterarie. Il cuore di questa storia è Soave, di cui Francesca, la figlia, segue le tracce: Nessuna notte è infinita è il racconto di una famiglia, la sua, che si snoda lungo tutto il Novecento, in un Paese segnato da profondi cambiamenti, sullo sfondo delle vite quotidiane dei protagonisti di questo intimo omaggio alle proprie radici.
Il cammino della famiglia inizia a Castrovillari, Calabria, e ha come destinazione Roma, alla scoperta di quel che c’è stato prima, in un tempo dai contorni sfumati, ormai perduto eppure sempre vivo nei ricordi: un pomeriggio assolato in un paese del Meridione, un austero collegio di suore, una maestra montessoriana che va in giro in calesse per far lezione ai bambini nei campi, le “pericolose” letture politiche di un giovane professore, un fotografo in erba che parte per l’America con una valigia piena di sogni.
Nessuna notte è infinita di Francesca Pansa: la trama
Un romanzo breve, 157 pagine per ripercorrere i sentimenti e gli avvenimenti che hanno portato alla “creazione” di una famiglia. Una storia intensa che si concentra sui sentimenti, le emozioni, la sensazione di smarrimento che porta a crescere. Francesca Pansa usa una prosa elegante, di altri tempi per far fare al lettore un viaggio nel suo privato. I personaggi prendono forma, lasciano la pagina e si muovono nel nostro immaginario accompagnati di archi e pianoforte.
Il lato negativo di questo romanzo è proprio la brevità: una storia che poteva essere articolata e resa ancora più intensa di quanto già non fosse avrebbe conquistato ancora di più il cuore dei lettori.
A primo impatto più che un romanzo mi è sembrato un diario, il racconto minuzioso di quello che è stato ma ha contribuito a forgiare le donne del presente.
È un flusso di pensieri e fatti che non mi ha portato ad affezionarmi a qualcuno in particolare, è una storia che resta lì sospesa nella musica da camera che l’accompagna.
Sono le donne a essere motori di una società che non riusciva a vederne l’importanza, rilegandole a meri oggetti ornamentali di un uomo.
È l’epoca delle migrazioni interne dal sud al nord alla ricerca di un futuro migliore, alla ricerca di un’alba dopo la notte tenebrosa.
Ecco che Nessuna notte è infinita è il ritratto di una parte di storia della nostra Italia che non va dimenticata, mai.
Il pubblico
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