Intervista a Sara Ferri
Ecco l’ultima intervista per questo 2019: Sara Ferri autrice di Dimentica la notte (Alter Ego Edizioni).
Intervista a Sara Ferri: la trama
In Dimentica la notte Noelia si trasferisce da Pesaro a Rimini. Come è stato far vivere questo passaggio alla tua protagonista? C’è qualcosa di autobiografico in questo trasferimento?
Il passaggio è stato necessario, per la protagonista intendo, in quanto, dopo quanto accaduto nel precedente libro a Pesaro, Noelia sentiva il bisogno di mettere distanza tra sé e quegli avvenimenti. È stato anche doloroso perché ha lasciato a Pesaro i pochi affetti che ha: il padre, la collega e amica. Ma sente anche aria di libertà a Rimini, dove tutto è più festoso rispetto a Pesaro. Una città colma di gioventù, di vita, era quello che le serviva.
In questo trasferimento non c’è quasi nulla di autobiografico. Dico quasi in quanto Rimini è molto vicina, la conosco bene, la frequento, ma non mi ci trasferirei. Se dovessi cambiare città andrei molto più lontano, magari in un paese straniero.
Intervista a Sara Ferri: la protagonista
Racconti una donna forte in un ambiente fortemente maschile: le forze dell’ordine. Dove ti sei documentata e come è stato guidare Noelia in un ambiente così?
Devo essere sincera. Se, per alcuni dettagli di entrambi i romanzi mi sono dovuta ampiamente documentare, per spiegare il difficile connubio “donne e divisa” non è stato necessario. Ad oggi, sono sempre più numerose le donne tra le file delle forze di Polizia e Carabinieri, ma credo che questa convivenza sia solo lontana dal diventare semplice. Ci sono ancora molti stereotipi che rendono difficili alcuni lavori per noi donne. Uno di questi credo che sia fare la “Poliziotta”.
Noelia è entrata in questo ambiente a piccoli passi, oserei dire in punta di piedi e non per sua diretta volontà. Nel primo romanzo, è il Comandante Austeri a volerla con sé nelle indagini. Da quel momento, però Noelia sentirà di non riuscire più a discostarsi da questo ambiente così difficile, ma anche stimolante.
Intervista a Sara Ferri: il giallo
Crei un giallo “alla vecchia maniera” tanti i tasselli, difficile capire chi è l’assassino. Quali sono i tuoi giallisti preferiti e quali avevi sotto mano durante la stesura di quest’opera?
Leggo tantissimo, soprattutto e ovviamente letteratura di genere. Ho iniziato ad avvicinarmi al genere “giallo” con Agatha Christie. I suoi romanzi sono piccole meraviglie. Ma la vera passione è nata leggendo “Almost Blue” di Lucarelli. Ho adorato soprattutto il personaggio creato dall’autore, Grazia, donna forte ma anche fragile. A mio avviso questo libro ha aperto la strada al genere noir, ora molto in voga in Italia. Non ricordo, all’epoca della prima stesura di “Dimentica la notte”, cosa stessi leggendo, ma credo di non sbagliare dicendo che forse stavo terminando un libro di Piergiorgio Pulixi, scrittore italiano tra i più bravi a mio avviso.
Tanti sono gli autori italiani e non che seguo e leggo. Ma i miei prediletti rimangono Simon Beckett e Linda Castillo.
Intervista a Sara Ferri: focalizzazione e nuovi progetti
Racconti la storia con la focalizzazione su Noelia qual è stata la grande difficoltà di stare nella sua testa? Noelia tornerà a dare la caccia ai criminali?
Non so dire dove inizi Noelia e dove finisca io. Forse siamo la stessa persona in due corpi diversi. Ma la mente è la stessa. Io sono nella sua testa, anzi, sarebbe meglio dire che lei è nella mia testa. Inoltre lei è tutto ciò che io non sono. È biologa, come me, ma lei si trova sul campo, dentro le indagini.
Quello di “Dimentica la notte” non è per Noelia un addio, bensì un arrivederci. Tornerà, prima di quanto si possa pensare!
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