Il diritto alla fragilità
Ognuno di noi ha il diritto alla fragilità.
La possibilità di non sentirsi abbastanza, di non sentirsi “in regola”.
Ognuno di noi ha il diritto a cadere a pezzi, a spegnersi.
Ognuno di noi ha però il dovere verso se stessi ad alzarsi e rimettersi insieme.
Il diritto alla fragilità: crollare
Quando un amore finisce, quando qualcuno ci viene portato via senza ragione logica, quando falliamo abbiamo il diritto di crollare, di distruggere tutto quello in cui credevamo. Abbiamo bisogno di mettere tutto in discussione, di ritrovarci, riscoprirci.
Ognuno di noi è un mondo a sé con pregi e difetti, forze e fragilità. Ognuno ha bisogno di sentirsi libero di essere e si è solo quando ci si conosce.
Ecco perchè crollare è il modo migliore per conoscersi, per scoprirsi: nulla ha più regole, nulla ha già una ragione logica. Tutto può cambiare, tutto può trasformarsi. Il dolore è lì ed è inutile ignorarlo. Vivetelo. Trasformatelo. Fatene quello che volete ma sentitelo vostro.
Il dolore diventa un’ombra e non ci lascia, è lì. Un monito, un istinto che ci ricorda quanto si può stare male, quanto si può cadere in basso e allo stesso tempo quanto siamo amati.
Nel momento del dolore se si ha coraggio di mettere in discussione tutto si scopre che siamo circondati d’amore ma non basta. Serve amarsi.
Il diritto alla fragilità: alzarsi
Capire che bisogna amarsi è il primo step per rialzarsi. Per scoprire che anche tutto il male che si è ricevuto può diventare un motore, energia motrice per costruire un nuovo sogno e trasformarlo in realtà.
Viviamo in una società che ci vuole tutte persone di successo, tutti con un compagno di vita, tutti belli, perfetti.
Ma l’animo umano è più complesso di così.
Ci sono persone che hanno una malinconia romantica eppure sorridono, scherzano. Ci sono persone che sorridono e dentro sono morte.
Poi ci sono quelli che non parlano. Il dolore è un tabù tanto quanto il sesso, il fallimento, i tradimenti.
La bellezza sta nell’accettarsi per quello che si è e non per quello che avrebbero tutti voluto che fossimo. La bellezza sta nel rischiare, nel mettersi in discussione e chiedere aiuto qualora serva.
Lì ci si alza e si inizia a camminare, a costruire.
Il diritto alla fragilità: camminare
Sarà difficile ma a piccoli passi si inizia un nuovo percorso con la consapevolezza di essere degli esseri umani pieni di sfumature, di difetti, di fragilità ma ciò non ci renderà meno. Ci renderà noi stessi.
Senza dolore non ci sarebbe la felicità e senza fallimento non ci sarebbe il successo. Sembra banale ma bisogna averlo bene in mente quando si cade, quando i progetti sfumano e la vita sembra nera.
Non si può pretendere che altri ci aiutino se non siamo i primi a chiedere che ci venga tesa una mano. Non tutti saranno disposti a porgercela, lo sappiamo. Sarà però il primo passo per mettersi seduti e poi arriverà il momento che ci alzeremo che correremo.
Anche quella è vita.
Merita di essere vissuta.
Ci meritiamo di piangere, di ballare in mutande e di dire “E sti cazzi” quando tutto crolla e noi sorseggeremo un tè caldo consapevoli che una nuova avventura ha inizio.
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