I live action Disney
I live action Disney scatenano dibattiti accesi più di qualsiasi altra cosa, chi li ama, chi li odia. Ma fanno bene alle storie che raccontano?
I lati positivi
Gran parte dei Classici Disney sono ormai diventati nell’immaginario e nei ricordi di molti di noi dei cartoni animati storici, grazie alla perfetta fusione tra animazione e musica. Molti di questi però hanno nella sceneggiatura e nella caratterizzazione dei personaggi il loro punto debole. Le trasposizioni in live action, quindi, permettono un approfondimento di un mondo già conosciuto agli spettatori. Si va così a scavare nella psicologia dei personaggi e nelle motivazioni che li portano a determinate scelte e comportamenti. Ne è un esempio quello che è successo ne Il re Leone con il retroscena su Scar e Mufasa.
Altro punto di forza dei live action Disney è la CGI, ovvero della Computer-Generated Imagery, un’applicazione nel campo della computer grafica 3D per la creazione degli effetti speciali digitali nei film, in televisione, negli spot commerciali, nei videogiochi di simulazione… La creazione di mondi attraverso questa tecnica immerge lo spettatore nelle storie che lo hanno fatto crescere. Allo stesso tempo fa innamorare i più piccoli della magia, dell’incanto che solo le storie Disney sanno regalare.
I lati negativi
Il taglio più adulto e complesso dei live action Disney fa sì che diventino difficili per i più piccoli. Questa caratterizzazione rende difficile ai piccoli l’immedesimazione nella storia facendo sì che diventi un prodotto con target chi già ne conosce le storie. Un film per i nostalgici oserei dire.
Altro grande lato negativo che si evidenzia in alcuni film (non tutti sia chiaro) è la scelta del cast, di omettere dei passaggi o di snaturare la storia. Ne è un esempio Lilli e il vagabondo che ho visto recentemente su Disney+: non sono riuscita a empatizzare, mi manca quel di più che mi faccia sentire parte della storia, parte di quel mondo.
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