Lettera a me stessa
Lettera a me stessa perchè oggi sono 26 anni e se mi guardo indietro posso dire con certezza di aver vissuto più nell’ultimo anno che nei restanti 24.
Guardandomi indietro mi vedo insicura, debole, succube. Mi vedo spaesata in un mondo fatto bugie.
Se penso all’ultimo anno vedo le interviste come quella a Massimo Polidoro, quella a LaRotten e quella a Fabio Genovesi. Rivedo l’incontro con Licia Troisi. Vedo FeST, vedo il Salone del Libro di Torino, vedo Book Pride, vedo le anteprime cinematografiche, vedo il ballo di Neri Pozza… Vedo la mia foto su LaLettura, mi vedo arrivare a incontrare persone che ho sempre ammirato da lontano. Mi vedo ricevere dei complimenti per quello che faccio. Se ripenso all’ultimo anno di blog e di Po vedo esattamente che tutto questo mi ha permesso di avere un nuovo lavoro che mi piace anche quando mi lamento. Mi piace lavorare coi libri e coi social. Mi diverto, cosa che prima non succedeva così spesso.
Ripensando alla Paola dell’ultimo anno ho chiaro quando ho iniziato veramente a puntare su di me. Vedo gli abbracci al Salone, tutte le colazioni con Elisa da Egalitè la domenica mattina, gli aperitivi con Giulia, le colazioni con Alessia e i caffè con Marta. Rivivo gli abbracci di Mattia, i ritardi di Luigi, le conversazioni infinite con Emanuela e Elisabetta.
Vedo due me però: quella prima del 17 gennaio e quella dopo. Vedo quanto io stia bene ora, quando sia più libera, quanta voglia di conoscere ho di nuovo e quanta voglia di farmi conoscere. Mi vedo sperimentare nuove cose, conoscere nuove realtà e parlarne. Ho il coraggio di mostrarmi, di rischiare. Ho voglia di fare, di vivere.
Vedo tutto l’amore che ho intorno e ne sono grata.
Guardo dove sono arrivata e mi dico che ho fatto bene a puntare tutto su di me anche quando gli altri vedevano il blog come una perdita di tempo, quando stare fino a notte inoltrata a scrivere e leggere era un qualcosa che non portava a niente. Vedo tutte le volte che mi sono piantata sulla piastrella e ho fatto a modo mio, vedo tutte le volte che ho lottato per tenere insieme tutto. Vedo tutto quello che ho fatto e sono felice. Felice di aver fallito, di aver corso il rischio, di avere avuto il cuore a pezzi e di aver accanto persone che mi hanno guardata rimetterlo insieme credendo in me. Vedo che non mi sono chiusa, che non sono rimasta sola. Vedo che ho perso, tanto, non lo nego. Allo stesso tempo ho vinto tutto perchè ho vinto me stessa.
Oggi brindo a me, ai miei fallimenti, ai miei successi, a tutto quello che è stato e a tutto quello che sarà.