La tettonica delle Placche di Margaux Motin
La tettonica delle Placche di Margaux Motin edito da Bao Publishing è una simpatica graphic novel sulla condizione della donna-madre che porta a una serie di riflessioni anche a chi, come me, non è madre ma sa cosa significa essere donne.
Commento
Margaux Motin è una donna. È una freelance. È una madre. È single.
Già essere una donna è complicato: tra lotte per essere riconosciute capaci e e la necessità di far andare gli atri oltre il nostro aspetto fisico non è proprio una passeggiata. Aggiungeteci l’essere freelance. L’avere sempre lavoro arretrato e allo stesso tempo la paura di non averne più. Aggiungiamoci una figlia e una relazione finita.
Siamo il sesso forte. Siamo quelle che sanno sempre dove vanno, cosa vogliono…Certo come no.
La verità che emerge in La tettonica delle Placche di Margaux Motin è che siamo delle eterne adolescenti: abbiamo paura di quello che proviamo, sentiamo. Abbiamo sempre paura di restare figlie, di restare quelle ragazzine col cuore spezzato. Eppure abbiamo un mondo dentro, eppure costruiamo la nostra vita e poi con classe e un bicchiere di vino in mano la mettiamo in alcuni scatoloni e la portiamo via.
Insomma essere donna è un continuo susseguirsi di emozioni bellissime, sentite fino allo stomaco.
La trama è semplice: una donna, una vita, una figlia e mille dubbi, mille paure e quel bisogno di sentirsi ancora un po’ bambine per riuscire ad andare avanti e a saltellare nel mondo degli adulti.
Crescere non vuol dire smettere di sognare o avere tutte le risposte. Vuol dire conoscersi e continuare a farlo. Vuol dire sapere dire basta e iniziare nuovi percorsi. Crescere per noi donne vuol dire rimanere sempre le stesse con delle consapevolezze in più.
La tettonica delle Placche di Margaux Motin
Margaux Motin è tra le più famose blogueuses francesi a fumetti, ma la sua capacità narrativa trascende la forma breve delle storie da blog. Questo libro, che inanella situazioni della sua vita quotidiana, tra maternità, lavoro da freelancer, tentativi di preservare una parvenza di vita sociale e sopravvivenza alla fine di una lunga relazione, è un volume di una sincerità disarmante, che conquista il lettore senza alcuna difficoltà. La sensazione è quella di leggere un diario intimo in tempo reale, ma il trascorrere del tempo si trasmette al lettore facendolo affezionare anche ai lati meno glamour e più perdonabilmente umani dell’autrice-protagonista. Una scoperta deliziosa, che ci ha conquistati per la sua capacità di parlare in modo universale, anche quando racconta minuzie quotidiane estremamente specifiche.
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