Il lato d’oro dei social
Il lato d’oro dei social è quello che troppo spesso dimentichiamo, è quello che io vivo da tre anni tutti i giorni, è quello che ci ha tenuto uniti in questo periodo.
Quando sono arrivata su instagram e ho aperto il blog non mi sembrava vero che ci fossero persone interessate a quello che scrivevo e leggevo. Non mi sembrava vero potermi esprimere a tutto tondo.
Poi qualcosa è andato storto e io mi sono persa.
A FeST ho scoperto Involontaria, Officine Buone e qualcosa è ricominciato a muoversi dentro di me. Ho iniziato nuovamente a sentire quel bisogno di esprimermi, di fare qualcosa che potesse non solo consigliare una lettura ma in cui qualcuno potesse rispecchiarsi. Ho iniziato a raccontarmi un po’ di più.
Poi il lavoro nuovo, la fine di un rapporto importante. Quel bisogno di raccontarmi e conoscere di più chi avevo davanti aumentava, cresceva insieme alla consapevolezza di essere sulla strada giusta per sentirmi me stessa.
Questa quarantena poi ha chiesto, a chi lavora in comunicazione come me, di reinventarsi e scoprire nuovi social, nuove piattaforme e sono arrivata a Twitch. Sono arriva alla chat di Manuelito, sono arriva a vedere tanti streamer fare beneficenza, intrattenere, creare qualcosa di bello. Lo stesso Rovazzi durante una delle sue prime live aveva il link per le donazioni alla Croce Rossa e invitava il suo pubblico a donare lì piuttosto che abbonarsi al suo canale.
Sembra sempre che i social siano abitati da influencer pronti sempre e solo a mostrarsi nelle loro vite patinate. Ne ho già parlato ne Il potere dei like: ci sono stati, soprattutto in questo periodo, una serie di creatori digitali, attenzione non influencer (vi parlerò presto di questa differenza), che hanno intrattenuto il pubblico. Ci sono stati personaggi pubblici che hanno raccolto fondi per ospedali, associazioni anti violenza… Insomma i social in questa emergenza hanno mostrato il loro lato d’oro. Hanno dimostrato di non essere meri specchi di una società improntata sull’apparire, ma di essere mezzi di comunicazione anche sana, anche buona.
La nuova iniziativa di MacheteAid altro non è che il culmine di quel sentimento che pervade i social da mesi: dalla solidarietà digitale alle campagne di raccolta fondi passando agli allenamenti e al raccontarsi. I social sono anche questo, non solo certo, ma non dimentichiamoci il loro lato d’oro.