Gideon La Nona di Tamsyn Muir
Gideon La Nona di Tamsyn Muir è arrivato in Italia grazie a Mondadori Oscar Vault ed è stato accompagnato da commenti e recensioni entusiasmanti! Sarà piaciuto anche a noi?
L’imperatore ha bisogno di necromanti. La nona necromante ha bisogno di una spadaccina. Gideon ha una spada, un po’ di riviste zozze e zero tempo da perdere con le scemenze dei non-morti.
È questa la descrizione che trovo in quarta di copertina della mia edizione Arc di Gideon La Nona. Accompagnata da commenti entusiasti di gente del calibro di Warren Ellis (fumettista che semplicemente adoro) e V. E. Schwab. La curiosità non può che essere a mille. Aumentata ancora di più dalla stupenda immagine di copertina, così dark, così oscura… Insomma, l’hype era a mille!
La trama
Gideon La Nona di Tamsyn Muir è un mix tra il fantasy e la fantascienza, una galassia di duelli a fil di spada,spietati giochi di potere e necromanti lesbiche.
La protaghista (la Gideon del titolo, ovviamente) è stata allevata da ostili monache calcificate, valletti vetusti e un’infinità di scheletri (la già citata mitica copertina ce lo “spoilerava”, no?). In poche parole, la sua vita non le piace. Prende la sua spada, le scarpe e prova quella che scopriamo essere l’ennesima fuga dal suo pianeta. Ma la nemesi della sua infanzia non la lascia certo andare via senza qualcosa in cambio. Harrowhark Nonagesimus, Reverenda Figlia della Nona Casa e prodigio della magia ossea, è stata convocata.
L’Imperatore ha invitato tutti gli eredi delle sue fedeli casi a prendere parte a un torneo all’ultimo sangue fatto di astuzie e abilità. Se Harrowhark avrà successo, diventerà un’onnipotente servitrice immortale della Resurrezione. Ma nessun necromante può ambire all’ascensione senza un paladino. Senza la spada di Gideon, Harrow fallirà e la Nona Casa morirà. Chiaro, ci sono sempre cose che è meglio se restano defunte…
E si parte quindi con una serie di eventi, un susseguirsi di personaggi di cui non parlerò per non spoilerarvi una trama che è tutta da scoprire. E bisogna davvero scoprirla.
Un inizio…in sordina
Gideon La Nona non parte forte. Per niente. L’inizio è la parte più debole del libro. Tamsyn Muir ha dovuto prendersi un momento per far carburare bene la trama. Ma quando parte, è davvero difficile fermarsi. Col tempo ci si affeziona davvero ai personaggi. Sembrano amici di una vita, che prendono vita dalle parole sulla carta. I dialoghi sono al fulmicotone, con uno stile scurrile (soprattutto della protagonista) che si ripercuote nello stile di scrittura generale. Per non parlare dello humour a dir poco grottesco che si respira nelle pagine. Leggendo questo romanzo mi sono trovato spesso a ridacchiare da solo come un cretino. Ed è una delle cose che più mi appagano nell’avventurarmi in una storia (scritta o visiva, mi piace ridere dell’assurdo e del ridicolo in qualsiasi ambito narrativo).
Gideon, la nostra protagonista, è un personaggio che definire strano è un eufemismo. Ed è proprio per questo che la adoro follemente. Una guerriera scurrile, egoista, con riviste zozze… come si fa a non amarla? Ma anche gli altri non sono per niente da meno. Ognuno ha le sue caratteristiche peculiari, che ci accompagneranno dall’inizio alla fine, facendoceli conoscere come se fossimo amici da una vita.
In sintesi, consiglio Gideon La Nona? Come avrete già potuto notare da quello che precede queste righe, la risposta non può che essere un grande: sì! Andate quindi a recuperarvi la vostra edizione. non ve ne pentirete. Da fan del digitale (in zona rossa, per di più) potrei essere scontato a consigliarvi questa, che risparmiate pure, ma l’edizione cartacea è una bomba, quindi correte e supportate le librerie (sì può si può, se vi multano chiamatemi che ci parlo io).