Tra soldi, politica e sesso
Tra soldi, politica e sesso è un pezzo che nasce durante la lettura di Corpi di passaggio (Fandango). Durante quella lettura ho avuto l’impressione di leggere una storia che troppe volte si è ripetuta. Un uomo, potente, ricco abituato ad ottenere sempre quello che vuole prende senza chiedere e senza conseguenze.
Tra soldi, politica e sesso: il femminicidio
Accendete il televisore, leggete un quotidiano il tutto per sette giorni consecutivi. Contate le volte che il termine femminicidio risuona. Segnatevi i nomi di quelle donne e ditemi se è possibile vivere in una società del genere.
La storia raccontata in Corpi di passaggio altro non è che la storia di un femminicidio. Un femminicidio come, purtroppo, molti altri. Per femminicidio si intende qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuarne la subordinazione e di annientarne l’identità attraverso l’assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte.
Ma cosa succede quando il femminicidio ha a che fare con la politica? Con le famiglie “per bene”? Quanti di questi efferati delitti sono ancora irrisolti?
Tra soldi, politica e sesso: i casi
Il femminicidio che non ci permettono di dimenticare, fortunatamente, è quello di Emanuela Orlandi: le piste negli anni sono state numerose e tutte hanno portato a un coinvolgimento del Vaticano. Ma quante donne ogni anno svaniscono nel nulla? Quante donne finiscono invischiate in storie di sesso, politica e danaro?
Nel 1953 fu il caso di Wilma Montesi, a cui si ispira il romanzo di Fandango, a sconvolgere la società. Una giovane ragazza trovata morta, si sospetta per overdose ad una festa in cui era presente il figlio di un ministro. Solo mesi dopo, grazie ad un memoriale, si scoprirà che quel ragazzo non era presente a quella festa e che quelle ipotesi avevano distrutto ingiustamente la carriera politica del padre. Ma chi ha usato la giovane Wilma per fare questo? Ad oggi non si sa.
Simonetta Cesaroni nell’agosto del 1990 viene trovata seminuda come la contessa Alberiga. Entrambi i casi hanno visto numerosi processi. Quello della contessa arrivo perfino nelle mani di Di Pietro. Era l’epoca di Mani Pulite e quell’omicidio sembrava rientrare nello schema delle tangenti tanto che sembrava coinvolto un agente del SISDE (agenzia che rientra spesso nelle pagine nere del nostro paese). Ad oggi per quell’omicidio risulta condannato il filippino mentre per il delitto Cesaroni nessuno è stato consegnato alla giustizia.
La contessa Vacca nel 2001, ex moglie di uno dei protagonisti di Mani Pulite, verrà ritrovata morta a Portofino: omicidio, disgrazia, suicidio? Non si sa.
Potrei andare avanti ma perchè vi sto dicendo tutto questo?
Tra soldi, politica e sesso: questione di silenzio
Se nella Mafia, quella di una volta, donne e bambini non si toccavano per i grandi, i potenti diventano pedine su una scacchiera. L’uomo ha bisogno di sentirsi padrone non solo dei beni ma anche delle persone che lo circondano, delle donne. Cosa succede quando una di queste donne alza la testa?
Il muro subisce un colpo e si forma una crepa. Una crepa pericolosa perchè da lì il mondo può vedere. Il femminicidio sembra qualcosa di lontano, che succede solo negli strati più bassi della società. Non è così ed è sbagliato pensare che questo tipo di reato veda la sua unica motivazione nella gelosia. È, a mio avviso, più una questione di possesso e controllo.
La storia di Corpi di passaggio spiega proprio questo: l’omicidio commesso solo per far sì che resti lo status quo, che nulla cambi.
Il silenzio delle violenze va rotto ma allo stesso tempo deve esserci qualcuno pronto ad ascoltare, a combattere al fianco di quelle donne.
Uomini ricordatevi: vorreste davvero che un uomo alzasse le mani, violentasse, uccidesse vostra figlia?
Donne urlate e altre donne urleranno più forte pronte a educare una nuova generazione di uomini al rispetto.