Mindhunter
Il 16 agosto Netflix ha messo online Mindhunter: sono tornati i primi cacciatori di serial killer! Sarà stata all’altezza della prima stagione?
Mindhunter: il cast e la produzione
La serie s’ispira a fatti realmente accaduti e nel cast ritroviamo Jonathan Groff, Holt McCallany, Anna Torv, Joe Tuttle, Albert Jones, Stacey Roca, Michael Cerveris, Lauren Glazier e Sierra McClain.
La serie è diretta da David Fincher (L’amore bugiardo – Gone Girl, Zodiac), Andrew Dominik (Cogan – Killing Them Softly, L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford) e Carl Franklin (The Leftovers – Svaniti nel nulla, House of Cards).
David Fincher, Joshua Donen (L’amore bugiardo – Gone Girl, Pronti a morire), Charlize Theron (Girlboss, Hatfields & McCoys) e Cean Chaffin (L’amore bugiardo – Gone Girl, Fight Club) sono i produttori esecutivi assieme a Courtenay Miles e Beth Kono.
Mindhunter: il commento
Gli agenti dell’FBI Holden Ford e Bill Tench continuano ad analizzare la psiche degli autori di gesti inconcepibili usando, con l’aiuto della psicologa Wendy Carr, la loro innovativa analisi comportamentale nella caccia a famigerati serial killer.
I primi due episodi sono lenti e riprendono esattamente dal punto in cui si è conclusa la prima stagione. Superato questo “ostacolo” la visione diventa avvincente, emozionante e a tratti raccapricciante per tutto quello che viene raccontato. La serie è basata sul libro Mindhunter: La storia vera del primo cacciatore di serial killer americano scritto da Mark Olshaker e John E. Douglas edito in Italia da Longanesi.
La prima stagione è stata di ricerca, capire e mettere insieme i pezzi. Questa volta la task force dell’FBI si trova sul campo per cercare di porre fine alla scia di sangue che terrorizza Atlanta.
I colori della serie riportano alla mente quelli dei film degli anni ’80. Una fotografia bellissima che non regala dettagli scabrosi e forti ponendo l’attenzione sul metodo degli agenti. In questa seconda stagione si passa dalla teoria alla pratica. Gli agenti provano ad anticipare le mosse del SI (soggetto ignoto) e a sfruttare quello che hanno capito sui serial killer.
Siamo tutti affascinati dalle serie tv crime che ogni anno accompagnano i palinsesti televisivi: da Law and Order passando per Criminal minds. È ancora più affascinante, secondo me, vedere come dalla ricerca psicologica si è arrivati a stilare veri e propri profili che possono anticipare e porre fine a delle stragi insensate.
Assolutamente promossa! In attesa della terza stagione che viene un pochino anticipata durante tutta la seconda vi consiglio di recuperare, sempre su Netflix, Manhunt: Unabomber: miniserie dedicata alle indagini e al processo che hanno portato all’arresto di Unabomber da parte dell’FBI.
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