Rolando del camposanto di Fabio Genovesi
Rolando del camposanto di Fabio Genovesi vi aspetta da oggi in libreria! Edito da Mondadori nella collana contemporanea è una storia un po’ strampalata, a tratti assurda ma che conquisterà il cuore di grandi e piccini.
Ringrazio la casa editrice per avermi permesso di leggere il libro in anteprima.
Rolando del camposanto di Fabio Genovesi: l’autore
Fabio Genovesi (Forte dei Marmi, Lucca, 1974) oltre a Esche vive ha pubblicato, per Mondadori, i romanzi Versilia Rock City e Chi manda le onde (Premio Strega Giovani 2015), il diario on the road della sua avventura al Giro d’Italia Tutti primi sul traguardo del mio cuore e, per Laterza, il saggio cult Morte dei Marmi. Collabora con il “Corriere della Sera”, “La Lettura” e “Io Donna”.
Rolando del camposanto di Fabio Genovesi: la trama
Rolando vive nel cimitero, insieme allo zio che fa il guardiano. Ne esce solo per andare a scuola, dove i compagni lo evitano, e non ha amici, a eccezione di un merlo di nome Cip. Quando un giorno tra le lapidi appaiono i cugini Marika e Mirko Gini, Rolando trova due amici della sua età. Ma i cugini Gini sono dei fantasmi e presto spariranno per sempre nel Grande Buco. Per salvarli , Rolando deve addentrarsi sul Monte Pupazzo, fino al buio nero, per trovare la Cosa Rossa entro la mezzanotte del giorno dopo, quando sarà anche il suo compleanno. Il viaggio insieme a Cip attraverso la natura incontaminata si trasforma in un’impresa clamorosa, in compagnia di personaggi indimenticabili: un robivecchi sbandato, un cacciatore strabico,una femmina di cinghiale elegante e raffinata, e una bambina selvatica che si fa chiamare Tigre e vive nei boschi.
Rolando del camposanto di Fabio Genovesi: la recensione
Potrei iniziare a dirvi che è un libro per bambini dai sei ai nove anni.
Oppure potrei dirvi che Rolando, Cip, Tigre e gli altri personaggi sono unici.
Potrei dirvi che la prosa è divertente, accattivante: riesce a tenere incollati e far tornare bambini.
Poi potrei dirvi che le illustrazioni di Gianluca Maruotti sono dei quadri che viene voglia di appendersi in camera.
Sono cose però che oggi leggerete in tutte le altre recensioni. Tutti diranno che è un libro splendido.
Io voglio andare oltre, voglio dirvi che è un libro che insegna a sognare, a non perdere la fantasia. Un libro che può insegnare ai più piccolini che anche leggere è un gioco, che con un libro in mano non ti sentirai mai veramente solo. Rolando è un ragazzino sfortunato che vive con lo zio in un cimitero…eppure fa sognare. Eppure è puro. Eppure ricorda ad un adulto quanto i bambini vadano protetti.
Ci sono fantasmi, ci sono teste mozzate e poi c’è il buio. Quel buio che a sei anni fa paura senza mamma e papà. Quel buio dove ci sono i mostri e ci fa stringere forte forte al petto quel peluche. Lo stesso buio che anche agli adulti fa paura, ma un bambino con accanto Rolando lo affronta, lo combatte e lo riempie di lucciole!
La narrazione sembra tenuta da una voce fuori campo, come se qualcuno ci portasse da Rolando senza che se ne accorga.
Rolando del camposanto è la storia del “Facciamo finta che”, è la bellezza dell’amicizia innocente, dei per sempre a cui si crede.
Non avrei avuto bisogno di nessun altro romanzo in questo periodo della mia vita se non di questo. Se non di Fabio Genovesi che da perfetto sconosciuto mi ricorda che i sogni si inseguono e che quei “Facciamo finta che” devono diventare realtà.
Rolando del camposanto di Fabio Genovesi: il pubblico
Per un pubblico più grandicello consiglio: Darkdeep sempre di Mondadori ma molto più dark!
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